News ed eventi

MENO MONDO POSSIBILE: VIOLENZA BUONA_by Marta Pelle

 

È così che Giorgio Distante ha aperto il concerto del trio con Valerio Daniele e Dario Congedo sabato sera. E violenza c’è stata. Ma anche dolore e gioia e passione e rarefazione e pensiero, tutto miscelato in un jazz dalle molte contaminazioni, elettronico e viscerale, da sentire con la pancia come fanno i serpenti.

Il cortile dell’ex-Adua, luogo radicato nella memoria collettiva di Sondrio come il selciato dei vicoli, è stato ospite silenzioso -eppure brulicante- della serata. La vita di Scarpatetti s’è affacciata discretamente ai balconi, mentre le luci si spegnevano e si accendevano i volti intagliati nei pali di vigna della scenografia. Altri spettatori silenziosi. Immerse in un disco luminoso la Hy E. T. (Hybrid Electronic Trumpet) di Distante, una tromba elettronica assemblata da lui stesso ed in continuo divenire, la chitarra elettrica baritona di Daniele e la batteria di Congedo.

E si comincia sempre parlando del tempo ha aperto il concerto, in un doloroso incipit sulle conversazioni superficiali. Il ritmo, in continuo crescendo, sembrava prima rievocare la ripetitività di certi discorsi, poi accelerare per esaurirli del tutto. Con Lorenzo la musica ha virato su sonorità più acustiche e morbide, quasi a ricordare il moto ondoso ed il crepuscolo. E qualcuno su un molo, nella brezza marina ed in una armonia sonora, a guardare l’orizzonte prima della sera.

Nel frattempo, mentre il concerto si srotolava, proiezioni video si adagiavano sulla tela della scenografia e sulle pareti della casa di fronte: donne e uomini danzanti o in movimento lungo le strade di una città. È qui che Meno Mondo Possibile ha suonato di tutte le relazioni con il mondo circostante, da quelle piene di gioia a quelle insofferenti o dolorose. Quando Hichcock ha iniziato il suo discorso sulla parete di fronte, il brano che ne porta il nome s’è acceso delle distorsioni di una chitarra intensa e di un’atmosfera sospesa. È il finale improvviso che introduce alla sperimentale Con somma devozione, unico brano firmato Dario Congedo, dalle sonorità meno impetuose ma intense. Mi fai una domanda e non ascolti la risposta ha messo in parallelo la ricerca percussiva ed elettronica con quella concettualr dell’intero album sui rapporti interpersonali. É il giro di boa: Primo giro di giostra sposta l’attenzione sulla bellezza di una vita che inizia e cresce. Una voce ricorda “Gioia: come la prima volta che hai perso” e la musica si fa più lucente e chiara, come una domenica al mare, come qualcosa che nasce.

Meno Mondo possibile è un progetto nato all’interno di Desuonatori, coordinamento di progetti musicali autoprodotti e diffusi gratuitamente “Non per sminuirne il valore ma per rivendicare una netta distanza dalle attuali logiche di fruizione musicale. Gesto propositivo e ab-soluto di indipendenza, aperto a coloro che si sentiranno di condividere, sostenere e rafforzare una nuova idea di rapporto tra musica e comunità.”*

*Dal sito desuonatori.it

share it!
Ultime news ed eventi