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Finisce il Festival AmbriaJazz, ecco com’è andata

La sonata del Direttore Artistico Giovanni Busetto – Poggiridenti – foto Andrea Dell’Agostino

Sotto il cielo stellato di Bormio, AmbriaJazz 2022 ha decretato il suo ultimo atto dell’edizione estiva. 

Quattordici concerti, oltre 50 artisti coinvolti, più di 1600 spettatori, un mese di musica e spettacolo in Valtellina.

La qualità degli artisti coinvolti, la partecipazione di pubblico, le iniziative come il #jazzcamminante e il#jazzcamminante per TUTTI che hanno consentito di raggiungere i concerti in modalità green, gli scenari paesaggistici e le atmosfere rurali hanno contribuito a consolidare il legame con il territorio e le singole comunità valtellinesi.

Il tema prescelto è stato #Armonia ad indicare non solo uno degli elementi costitutivi della musica, ma anche quella dovizia di armonie che è ristoro dell’animo e puro godimento artistico, concordia di sentimenti e di pensiero nel rapporto tra la musica, la natura e le opportunità di incontri che il Festival ha garantito.

Come ha ricordato Giovanni Busetto, direttore artistico di AmbriaJazz, in occasione dell’ultimo concerto di Bormio, il Festival fa suonare nuovi talenti: grazie al progetto di residenza artistica “Nuova Generazione Jazz”, in collaborazione con I-Jazz, ha ospitato Federico Calcagno e i ragazzi che hanno aderito al progetto: Natalia Rogantini, Clelia Di Capita, Stefano Grasso, Federico Scali, Mirco Franchetti e sempre grazie al progetto “Nuova Generazione Jazz” si è esibito Lorenzo Bisogno con Massimo Morganti. 

Il Festival ha inoltre ospitato grandi artisti italiani quali Pasquale Mirra, Enzo Favata, Vince Abbracciante, Ugo Viola e grandi nomi internazionali, da Lars Danielsson, Gregory Privat, John Parricelli a Javier Girotto, oltre a giovani talenti affermati come Jacopo Ferrazza, Valerio Vantaggio, Enrico Zanisi, Livia De Romanis, la cantante jazz Alessandra Diodati e la ballerina e coreografa Claudia Caldarano, per ricordarne solo alcuni.

In ogni singola tappa la sinergia con le amministrazioni locali e le associazioni culturali e sociali ha permesso di trasformare ogni esibizione in un evento a tutto tondo. A questo proposito, la macchina logistica di AmbriaJazz ha garantito uno sforzo costante, seppur non sempre visibile. E’ a tutti i volontari e ai tecnici che ancora una volta Giovanni Busetto, in occasione del concerto di chiusura, ha voluto pubblicamente rivolgere il suo sentito ringraziamento per il lavoro eccellente, la professionalità e la passione espressi in un mese faticoso ma foriero di grandi soddisfazioni.

Settimane intense, in cui l’organizzazione di #AmbriaJazzArmonia2022 è stata chiamata a sfide operative impegnative che hanno consentito di evidenziare come la cultura serva a riempire le piazze.

Il fascino di alcuni scenari proposti da #AmbriaJazzArmonia2022 ha rappresentato ancora una volta motivo di valorizzazione del patrimonio paesaggistico, artistico, naturalistico e immateriale del territorio della Provincia di Sondrio, come a Polaggia di Berbenno, frazione misconosciuta e scorcio rurale che è divenuto scenario di un concerto potente e partecipatissimo con Helga Plankensteiner 5T. La Centrale Edison Venina di Piateda invece ha fatto da sfondo ad un concerto con Lars Danielsson 4T, espressione del migliore jazz europeo, così come  la corte rinascimentale del Palazzo Lavizzari di Mazzo di Valtellina è stata la scenografia ideale per le note raffinate del piano di Gregory Privat ed il piccolo borgo alpino di Ambria, situato a 1325 metri di altitudine, è stato il palco ideale per ascoltare la fisarmonica di Ugo Viola.

“Inclusione”, “Armonia”, “Condivisione”: sono state queste le pietre angolari ideologiche su cui l’edizione di quest’anno si è imperniata. Il jazz non solo come forma d’arte o di puro intrattenimento, ma anche e soprattutto come “propulsore aggregativo”. Da qui la scelta strategica di creare una fitta rete di collaborazioni con numerose e differenti associazioni locali, con le realtà che operano nel volontariato e con le imprese che rientrano nel terzo settore. La kermesse musicale inoltre, è stata organizzata e si è sostenuta facendo leva sulle migliori prassi di eco-sostenibilità e di riduzione dell’impatto ambientale.

Le novità e la qualità di questa edizione estiva 2022 permetteranno di implementare una solida base per le numerose iniziative in programma nel prossimo autunno e nel prossimo inverno. In questo senso, l’intensa stagione estiva appena conclusa ha rappresentato un’edizione spartiacque: un festival jazz che, per proposta artistica, si rivolge di norma agli appassionati, ma che è anche capace di proporsi come una realtà culturale dai confini più estesi.

Camilla Moretti

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